Come rendere dinamiche le facciate grazie alle schermature solari e realizzare edifici energeticamente efficienti

La nostra prima lezione al Master in Tall Buildings Design

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Dopo il kick-off ufficiale dell’11 novembre scorso, ha finalmente preso il via il Master europeo di secondo livello in Tall Building Design, promosso dall’Università Iuav di Venezia e sponsorizzato da Pellini e da altri importanti player di settore. Gli Studi e le Aziende coinvolte non sostengono il Master mettendo a disposizione diverse borse di studio, ma contribuiscono anche all’offerta didattica dando agli studenti l’opportunità di partecipare a lezioni tenute da professionisti quotidianamente coinvolti nella realizzazione dei più avveniristici edifici che caratterizzano gli skyline delle città.

Venerdì 10 dicembre abbiamo avuto l’opportunità di condividere, in particolare, la nostra esperienza al fianco degli studi architettura e di ingegneria delle facciate, attraverso una giornata formativa in cui Luca Papaiz, Head of Technology & Innovation in Pellini, si è concentrato sul tema delle facciate dinamiche, involucri edilizi che, grazie alla combinazione di scelte progettuali e tecnologiche, si adattano alle variazioni delle condizioni esterne (irraggiamento, temperatura, ecc.) per mantenere l’equilibrio termico e luminoso all’interno dell’edificio.

La facciata è l’elemento di confine tra edificio e ambiente esterno e si può comprendere quindi come la sua dinamicità sia una soluzione funzionale a ottimizzare gli scambi tra interno/esterno, raggiungere i più alti livelli di efficienza o ambire alla neutralità energetica degli edifici, obiettivi imprescindibili in un contesto in cui cittadini e istituzioni sono sempre più sensibili ai temi della sostenibilità. L’involucro può essere di volta in volta plasmato ricorrendo a diverse tecnologie tra cui, per esempio, le schermature solari, che giocano un ruolo di primo piano nell’ottimizzazione dei fabbisogni energetici degli edifici nei quali sono installate vista la loro capacità di rispondere dinamicamente (cambiando, per esempio, l’angolo di inclinazione delle lamelle della veneziana) al variare delle condizioni esterne, contribuendo così a preservare l’equilibrio interno.

È stato molto significativo affrontare un percorso che intreccia architettura, innovazione e sostenibilità tra i canali della laguna di Venezia, un’area in cui probabilmente l’unico tall buildings rimarrà il Campanile di San Marco ma che, più di altre, beneficerà dell’impegno degli studenti di oggi e delle tecnologie che sceglieranno per realizzare grattacieli in ogni angolo del mondo, che si aggiungeranno alle azioni intraprese collettivamente per ridurre gli effetti del cambiamento climatico che sempre più toccano la Serenissima.